I Tratturi del Molise

I Tratturi

Territorio e Paesaggio

In Molise ciò che colpisce è l’assetto territoriale rimasto ancorato ai Tratturi che dettarono per millenni addietro la legge del movimento e dell’insediamento.
Certo oggi i Tratturi, non più frequentati dalla Transumanza attiva, sono diventati “autostrade del passato” e segni di un paesaggio tipico, quel paesaggio di prossimità che è proprio del rapporto mutualistico uomo-ambiente, costellato di paesini, borghi antichi, di casolari e di riserve naturali.
I Tratturi furono strade molto particolari e per certi aspetti irripetibili. Disposti come meridiani (Tratturi) e paralleli (Tratturelli e bracci) essi formarono una rete viaria a maglie strette che copriva in modo equilibrato e uniforme tutto il territorio.
Manifestazione naturale dell’orografia del territorio, queste strade particolari sulle quali sono sorti più di 70 centri abitati, sono da considerarsi veri e propri musei all’aperto, in cui si trovano testimonianze di ogni tempo e di ogni tipo, architettonico, naturalistico, archeologico, della natura e dell’uomo.
Dal punto di vista naturalistico e geografico, i Tratturi si sviluppano per circa 4086 ettari e consistono in lunghe piste erbose che si diramano in un paesaggio molto vario, che va dalle montagne alle colline, alle valli, toccando fiumi e laghi.
I principali Tratturi che attraversano il Molise, collegando le montagne abruzzesi all’immensa piana pugliese del Tavoliere, sono, da sud ovest a nord est, il Pescasseroli-Candela (lunghezza totale 211 km), il Castel di Sangro-Lucera (127 km), il Celano-Foggia (207 km), il L’Aquila-Foggia («Tratturo magno», il più lungo d’Italia: 244 km) e la sua diramazione Centurelle-Montesecco (120 km).
Insieme ai Tratturi vanno ricordati anche i tratturelli, di ampiezza compresa tra i 32 e i 38 metri ed i bracci, dai 12 ai 18 metri, come il Tratturello Pescolanciano-Sprondasino, il Tratturello Ururi-Serracapriola, il Braccio Cortile-Matese ed il Braccio Cortile-Centocelle.
La rete di “Tratturelli”, secondari e di collegamento era cura dell’antico mondo agricolo e pastorale mantenere.
Dimessi oramai da tempo quali via di comunicazione di persone, animali e merci, i Tratturi sono diventati dei grandi musei all’aperto. E in quei luoghi dove ragioni diverse ne hanno consentito la sopravvivenza, essi costituiscono oggi anche delle preziose testimonianze storiche e culturali.
Le caratteristiche dei Tratturi principali sono le seguenti:
Pescasseroli-Candela: Costeggia i monti del Matese e presenta un percorso praticabile e pianeggiante tra Bojano e Sepino per circa 15 km.
Castel di Sangro – Lucera: Ha un percorso in gran parte montuoso e per molti tratti sono riconoscibili da posizioni panoramiche lunghe strisce erbose.
Celano – Foggia: Il percorso è prevalentemente montuoso, con attraversamenti del Trigno e del Biferno; ben visibile un tratto dal s.s. Bifernina.
L’Aquila-Foggia: Percorso a ridosso della spiaggia, poi leggermente addentrato.
Percorribile solo in brevi tratti: S.Giacomo – Guglionesi e San Martino in Pensilis.

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I percorsi dei Tratturi

Il Tratturo

Pescasseroli-Candela

Il Tratturo

Castel di sangro-Lucera

Il Tratturo

Celano-Foggia

Il Tratturo

L'Aquila-Foggia

Il Tratturo

Centurelle-Montesecco

Tratturelli

e Bracci