I Tratturi del Molise

La Transumanza

La pratica della Transumanza

La Transumanza consiste nella migrazione alternativa e stagionale dei pastori con le loro greggi (pecore e bovini), per raggiungere aree geografiche e climatiche diverse.
Tale migrazione avveniva normalmente in due periodi distinti: nei mesi di settembre-ottobre dalle zone collinari e montane verso la pianura (pascoli invernali) e nei mesi di maggio-giugno verso i pascoli alti, estivi.
Si tratta di una pratica agropastorale molto diffusa a livello europeo (Austria, Romania, Francia, Spagna, Grecia ed Italia) e di notevole antichità.
Gli spostamenti stagionali avvenivano lungo una rete di sentieri verdi, formata da Tratturi, bracci e tratturelli (Tratturi minori). I Tratturi costituivano quindi le principali vie di spostamento e rappresentavano importanti luoghi di incontro in cui si socializzava, si commerciava e si pregava nelle Chiesette sparse lungo il percorso.
In Italia questa antica tecnica continuò a essere praticata in Abruzzo, Molise e Puglia, verso il Gargano e le Murge.
Consisteva nel far migrare gli animali dai pascoli in quota dei monti Abruzzesi e Molisani, a quelli più miti del Tavoliere delle Puglie e del Gargano.
Ambiente e clima sono due elementi strettamente connessi alla pratica della Transumanza ed hanno sempre accompagnato la vita dei pastori in molte regioni d’Italia a vocazione pastorale.
Oggi la Transumanza è praticata tra Molise, Abruzzo e Puglia, Lazio, Campania e al Nord tra Italia ed Austria nell’Alto Adige, in Lombardia, Valle d’Aosta, Sardegna e Veneto.
I Tratturi coprono sostanzialmente tutto il territorio del Molise offrendo itinerari del tutto unici: il Tratturo Pescasseroli-Candela, il Tratturo Castel di Sangro-Lucera, il Tratturo Celano-Foggia, il Tratturo Centurelle-Montesecco e il Tratturo l’Aquila-Foggia (Tratturo del Re o Tratturo Magno).
A seconda delle condizioni ambientali ed economiche, la Transumanza può essere di tipo orizzontale e verticale. La prima è tipica delle zone del Mediterraneo, più precisamente di quelle regioni nelle quali si alternano zone montuose e pianure che possono offrire un buon pascolo in autunno, inverno e primavera.
Quella verticale è detta anche alpina, poiché viene effettuata lungo tutto l’arco alpino a quote e dislivelli importanti. In inverno e primavera, il bestiame o pascola a fondovalle e viene foraggiato nelle stalle.
Dalla fine di giugno, invece, viene fatto migrare nelle zone di alpeggio dove rimarrà fino a settembre inoltrato.
La Transumanza ha dato concretamente e simbolicamente forma al territorio Molisano, trasformandone l’aspetto e determinandone le vie di attraversamento. Ha lasciato ricoveri, stazzi, edicole votive e cappelle lungo i cammini tratturali oltre ad un diffuso patrimonio immateriale fatto di gesti, conoscenze e credenze locali.
Oggi la pastorizia transumante viene praticata da pochissimi allevatori rimasti ad esercitare un ruolo di fedeli custodi di questa tecnica così antica.

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Le Testimonianze
Frosolone (IS)

La giornalista Molisana Rita Carla Codispoti ha intervistato la signora Carmelina Colantuono di Frosolone, Comune nella provincia di Isernia, in Molise.

Le Testimonianze
Larino (CB)

La giornalista Molisana Rita Carla Codispoti ha intervistato il signor Stefano Romualdi di Larino, Comune nella provincia di Campobasso, situato tra le colline del Basso Molise.