I Tratturi del Molise

I Tratturi e le Vie del Culto

Le Chiese lungo il Tratturo Pescasseroli-Candela

Bojano (CB)

Antica Cattedrale di Bojano

Tra le testimonianze del passato è da visitare l’Antica Cattedrale di Bojano, posta sul Tratturo Pescasseroli-Candela, risalente all’XI secolo dedicata a San Bartolomeo Apostolo, Patrono della Città e dell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, una delle Chiese più antiche della cristianità. L’edificio è stato più volte distrutto dai terremoti e poi fu riedificato. Durante gli ultimi lavori di restauro sotto l’altare è stata rinvenuta l’antica abside da cui sgorga l’acqua.
Tale caratteristica fa dell’Antica Cattedrale di Bojano, l’unica Cattedrale ad avere l’altare sopra una sorgente di acqua. All’interno si può ammirare l’immenso Ciclo Pittorico “Iconografia della Storia della Salvezza”, realizzato dal Prof. Rodolfo Papa, inaugurato dal Cardinale Angelo Bagnasco nel settembre 2011.

Chiesa di San Biagio

La Chiesa di San Biagio, risalente al 1241, è posta sul Tratturo Pescasseroli-Candela, a Bojano vi era una forte presenza di cardatori di lana di cui San Biagio è Patrono, Egli però è anche Protettore contro il mal di gola.
La Chiesa è anche chiamata “San Biagio della porta” perché situata vicino alla porta est della cinta muraria medioevale oppure “San Biagio degli albericis”.
Nel 1573 la Chiesa di San Biagio era incorporata nella Parrocchia di San Bartolomeo da cui fu separata solo nel 1670 divenendo a sua volta Parrocchia.
Subì dei leggeri danni a causa del terremoto del 1805.

Chiesa di Santa Maria Dei Rivoli

La Chiesa di Santa Maria dei Rivoli è posta sul Tratturo Pescasseroli-Candela, le prime notizie risalgono al 1015.
È detta così per i tanti rivoli che scorrono nelle sue adiacenze dove si trova una sorgente di acqua. Nel 1324 era soggetta alla Chiesa Madre del Comune di S. Lupo (BN) e nel 1339 l’abate di S. Lupo la permutò con la Chiesa di S. Giorgio di Vallata pertinente al Monastero di Motevergine. La tradizione vuole che il primitivo edificio fosse stato edificato sull’area di un tempio dedicato a Venere Celeste. Una lapide votiva alla dea pubblicata da storici e archeologi è murata nel prospetto orientale dell’edificio. La Chiesa di Santa Maria in Rivoli venne più volte restaurata, interdetta al culto nella metà del XIX sec., poi ricostruita dalle fondamenta dall’Arciconfraternita dell’Assunta verso la fine della prima metà del XIX secolo. Oltre alla Statua dell’Assunta, la più antica è la Statua di Sant’Anna del XVIII secolo.

Chiesa di Santa Maria Del Parco

La Chiesa di Santa Maria del Parco è posta sul Tratturo Pescasseroli-Candela, le prime notizie relative alla sua esistenza risalgono al 1505, l’omonima Confraternita fu fondata nel 1517, nel 1607 essa assunse la denominazione di “Confraternita dell’Immacolata Concezione”. Nei secoli la Chiesa fu chiamata anche la “Chiesa dei poveri” e gestì un ospedale. Il portale della Chiesa risale ai secoli XV-XVI ed è sormontato da uno scudo in pietra recante un bue, simbolo della Città di Bojano. Nella Chiesa a fianco all’altare maggiore è conservata una campana del 1448, che probabilmente apparteneva alla Chiesa di San Giovanni Gerosolimitano della Commenda di Malta di Bojano.
Nell’agosto del 2021 è stata riaperta al culto dopo essere stata lesionata dal terremoto del 2015.

Chiesa di San Michele Arcangelo

La Chiesa di San Michele Arcangelo è posta sul Tratturo Pescasseroli-Candela.
La devozione a San Michele Arcangelo unisce i Bojanesi al Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo (FG), nel Gargano, in Puglia, quando i fedeli di Bojano partivano alle cinque del mattino, impiegando due giorni per arrivare, ed al popolo Francese, che venera San Michele nel Santuario di Mont Saint-Michel «au péril de la mer» (Monte San Michele al pericolo del mare), che è dedicato al Santo e che sorge su un isolotto situato sulla costa settentrionale della Francia; a partire dal V secolo, il culto di San Michele si diffuse in Italia in molti luoghi caratterizzati da alture e da grotte, come l’antica Chiesa di Bojano, fondata su un tempio romano, e risalente al IV sec. d.C.
Lesionata dal terremoto del 2013 è stata riaperta al culto nel settembre del 2020.

Chiesa di San Rocco

La Chiesa di San Rocco è posta sul Tratturo Pescasseroli-Candela.
La Chiesa, dedicata a San Rocco, è ubicata sul tratturo in prossimità della piazza detta Pasquino, il cui toponimo è da farsi risalire al “pascuum” posto a ridosso della Porta omonima, ove le greggi transumanti sostavano prima di attraversare la Città. Nel XVII secolo fu trasformata in cimitero per accogliere le sepolture delle vittime della peste. Per questo motivo in essa fu istituita la Confraternita del Purgatorio, il cui compito era quello di provvedere al rito funebre dei cittadini. La Chiesa, le cui prime notizie risalgono al 1545, a seguito dei numerosi terremoti ha subito diversi danni e venne restaurata nell’anno 1715, come riporta la data incisa sul portale.

Chiesa di SS. Erasmo e Martino

La Chiesa di SS. Erasmo e Martino è posta sul Tratturo Pescasseroli-Candela, le prime testimonianze sulla sua esistenza risalgono al 1355. L’edificio fu costruito in adiacenza al Monastero di Santa Chiara. La particolarità architettonica della Chiesa è l’essere stata edificata con materiali di risulta recuperati in seguito al crollo di edifici di epoca romana. L’elemento architettonico di maggior pregio è il portale ad arco ogivale. L’edificio architettonico nel corso dei secoli ha subito numerosi rifacimenti determinati da numerosi eventi sismici che lo hanno interessato. Qualche anno dopo il terremoto del 1805 quando la Chiesa di San Martino, danneggiata dal sisma, si fuse con la Chiesa di Sant’Erasmo, nacque l’attuale denominazione di SS. Erasmo e Martino.
Un tempo, prima che divenisse Parrocchia era un Monastero di monache benedettine.
All’interno è presente la fonte battesimale che gli esperti fanno risalire al XIII secolo. È presente un affresco del ‘500, che raffigura “L’adorazione dei magi”. Due tele sono del pittore Brunetti e rappresentano la “Circoncisione” e “La visione di San Carlo Borromeo”.

Guardiaregia (CB)

Chiesa di San Nicola di Bari

La Chiesa di San Nicola di Bari, distante in linea d’aria 2,7 km dal Tratturo Pescasseroli-Candela, è una Chiesa Parrocchiale, intitolata a San Nicola che è il Santo Protettore del Comune; è a tre navate, lunga m 32, larga m 10, alta m 12; un tempo medievale, poi fu abbattuta dal terremoto del 1805 e ricostruita nel 1851 in stile neoclassico. Arredata con Statue di San Nicola, San Donato e San Michele, San Matteo, Sacro Cuore di Gesù, L’Assunta; tra gli artisti si annovera una Madonna di Paolo Saverio Di Zinno. Stupendo l’altare maggiore con una bellissima balaustra in marmo pregiato; anche gli altri due altari delle navi minori sono in marmo policromo. Tutto il complesso ha una struttura monumentale e robusta, compreso il campanile.

San Polo Matese (CB)

Chiesa di San Michele Arcangelo

La Chiesa di San Michele Arcangelo, posta sul Tratturo Pescasseroli-Candela, a qualche chilometro prima dell’abitato. Edificata nel 1890, la Chiesa intitolata a San Michele fu restaurata con l’obolo degli emigrati nel 1983, nel suo interno c’è una Statua della Madonna Incoronata; è una Chiesa cara ai pastori transumanti e davanti ha una bella fontana in pietra.

Campochiaro (CB)

Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo

La Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, distante in linea d’aria 2 km dal Tratturo Pescasseroli-Candela, è una Chiesa Parrocchiale, risalente al 1619, divisa in tre navate, lunga m 30, larga m 15 e alta circa m 9. All’interno reca un piccolo coro e Statue dello scultore campobassano Saverio Di Zinno. Nel 1619 fu sede della Confraternita del SS. Sacramento. La Chiesa nel tempo ha avuto diversi restauri che hanno riguardato il campanile e la facciata esterna.

Cantalupo del Sannio (IS)

Chiesa di San Salvatore

Il monumento di maggior rilievo per il paese è sicuramente la Chiesa Parrocchiale di San Salvatore, situata sul Tratturo Pescasseroli-Candela, al cui interno si possono ammirare gli altari di Santa Teresa e di San Rocco. La Chiesa di San Salvatore, di antica fondazione, del XII secolo, a tre navate lunga m 31, larga m 18, alta circa m 14, ampliata e più volte restaurata, ha un caratteristico campanile merlato. All’interno l’arredamento presenta alcune statue lignee ottocentesche, tra le quali la Madonna con Bambino e S. Giovannino attribuite a Francesco Citarelli (1871) e l’Assunta attribuita a Emilio Labbate (1919) e gli importanti affreschi di Amedeo Trivisonno, tra le quali la Trasfigurazione e il Cristo circondato dagli apostoli e le tele dello stesso raffiguranti la Madonna con Bambino e Gesù crocifisso.

Chiesa dell'Addolorata

La Chiesa dell’Addolorata, risalente al 1850, un tempo adibita a sepoltura, posta sul Tratturo Pescasseroli-Candela, presenta un impianto longitudinale ad aula, con capriate nascoste da una controsoffittatura. La zona presbiteriale, delineata da un arco a tutto sesto, è rialzata. All’interno non presenta elementi architettonici di rilievo, l’illuminazione è garantita da aperture lungo le pareti laterali. La facciata ha un profilo a capanna, il portale di ingresso è sormontato da un’icona votiva raffigurante la Madonna Addolorata.

Castelpetroso (IS)

Basilica Minore dell'Addolorata

La Basilica Minore dell’Addolorata, situata sul Tratturo Pescasseroli-Candela, sorge nel luogo dove, alla fine del XIX secolo, il 22 marzo 1888, dei pastorelli furono spettatori dell’apparizione della Madonna. All’inizio la gente del posto si mostrò scettica di fronte al racconto delle apparizioni miracolose, ma tutti dovettero ricredersi quando anche l’allora Vescovo della vicina Diocesi di Bojano, Mons. Francesco Macarone Palmieri, affermò di aver avuto la stessa visione. A partire da quel momento, furono sempre più numerosi gli episodi miracolosi di Castelpetroso, che culminarono nel momento in cui, ai piedi del monte Patalecchia, si aprì una piccola sorgente poi rivelatasi capace di compiere atti incredibili come guarire un ragazzo malato di tubercolosi. Sulla scia di Fatima e Lourdes, si inserisce anche questa Basilica Minore e la veridicità dell’evento è stata confermata negli anni Settanta da Papa Paolo VI che proclamò la Madonna Addolorata Patrona del Molise, il 6 dicembre 1973.
Un luogo del Molise assolutamente da visitare, che ha toccato anche Papa Francesco che vi si è recato in visita il 5 luglio 2014 e visitato ancora prima da Papa Giovanni Paolo II, ora Santo, il 19 marzo 1995.
Quello che si può ammirare oggi è il risultato finale di una serie di lavori che, pur avendo conosciuto lunghe interruzioni come quelle della Seconda Guerra Mondiale, hanno portato a termine il progetto di Francesco Gualandi, architetto bolognese considerato tra i maggiori esponenti dello stile neogotico Italiano.
Visto dall’esterno, infatti, la Basilica si impone allo sguardo con la facciata riccamente decorata e le guglie che, anch’esse finemente lavorate, svettano alte nel cielo; all’interno si rimane senza fiato ammirando come cambino i colori della pietra molisana a seconda delle ore del giorno e di come la luce filtra attraverso le vetrate.

Isernia

Chiesa di San Giuseppe Lavoratore

La Chiesa di San Giuseppe Lavoratore, situata sul Tratturo Pescasseroli-Candela, è nata su progetto di Mario Castrataro, è una delle Chiese più recenti della Città (la sua costruzione iniziò nel 1993) a causa del veloce sviluppo del popoloso quartiere di San Lazzaro, a nord della Città. Completamente in cemento, è composta da tre cupole principali, ampie vetrate sulla parte anteriore (realizzate da Gino Pannunzio) ed è alta circa 30 metri. Ha una capienza di circa duemila persone.

Cattedrale di San Pietro Apostolo

Il Duomo d’Isernia, ufficialmente Cattedrale di San Pietro Apostolo, è l’edificio di culto Cattolico più importante della Città di Isernia, Chiesa madre della Diocesi di Isernia-Venafro e sede dell’omonima Parrocchia, distante in linea d’aria 2 km dal Tratturo Pescasseroli-Candela. Si trova in piazza Andrea d’Isernia, nel centro storico della Città e sorge su un antico tempio pagano italico del III secolo a.C.; il suo aspetto odierno è il risultato di numerosi interventi, effettuati sia dopo i numerosi terremoti, sia in seguito a progetti di rinnovamento dell’edificio.
Lo spazio interno, quindi, appare suddiviso in tre navate con quattro campate ciascuna da pilastri decorati da lesene corinzie in marmi policromi. La navata centrale, sulla cui controfacciata si trova la cantoria lignea contenente le canne dell’organo Ruffati, la cui consolle è nel transetto, prima del sisma del 1984 aveva la volta a botte affrescata con figure di Santi. La cupola, invece, mantiene ancora la sua originaria decorazione ad affresco, che ne copre interamente la calotta interna, realizzata nel 1927-1928 da Amedeo Trivisonno. Essa, incentrata sul Dogma dell’Assunzione, si ispira agli affreschi barocchi e non ha subito gravi danni durante il bombardamento del 1943 ed il terremoto del 1984. Il pavimento per la maggior parte in vetro risale al 2002 e mette in evidenza gli scavi ritrovati sotto l’edificio. L’abside, a pianta quadrangolare, accoglie due importanti opere barocche: addossato alla parete fondale, infatti, vi è l’altar maggiore pre-conciliare, risalente alla fine del XVIII secolo, sormontato dalla pala Consegna delle Chiavi a San Pietro, di Raffaele Gioia. L’altar maggiore post-conciliare, la Cattedra episcopale, l’ambone e il fonte battesimale marmorei, collocati sotto l’arco di separazione fra la crociera e l’abside, sono risalenti all’adeguamento liturgico degli anni ottanta del Novecento. La cappella del Santissimo Sacramento, alla sinistra dell’abside, accoglie un pregevole altare barocco in marmi policromi con ciborio sormontato da due cherubini e dalla colomba dello Spirito Santo. Nell’ancona, vi è l’antica tavola bizantina raffigurante la Virgo Lucis (la Madonna della Luce) di Marco Basilio.
Risalente al XV secolo, fu portata ad Isernia nel 1567 dal Vescovo Lomellina. Per gli isernini essa rappresenta il simbolo di una “Guidatrice” attraverso la luce. Essi si rivolgono all’icona, infatti, dicendo «Santa Maria, spiccia la via» (Santa Maria, libera la strada).
Nella Cappella alla destra del presbiterio, invece, vi è la Statua della Madonna de ru père (Madonna del Piede), realizzata con ogni probabilità nel XIII secolo e dapprima collocata nel Santuario di Santa Maria d’Altopiede, nei pressi della Città, poi nell’eremo dei Santi Cosma e Damiano ed infine collocata nella Cattedrale nel XX secolo. Fanno parte del Tesoro della Cattedrale varie opere, fra cui la Gabbia di rame dorato di S. Nicandro, del XIV secolo, la Croce d’argento donata da Celestino V alla sua Città, alcuni calici ed una preziosa croce da altare di Scuola Angioina.

Sant'Angelo in Grotte

Frazione di Santa Maria del Molise (IS)

Santuario di San Michele Arcangelo

Una figura che si incontra di frequente nelle Chiese del Molise è quella dall’Arcangelo Michele. Non lontano da Isernia, distante in linea d’aria 3,5 km dal Tratturo Pescasseroli-Candela, si trova il Santuario di Sant’Angelo in Grotte a Lui dedicato e questo non sorprende se lo si inserisce nel quadro dei flussi di pellegrini diretti dalla Normandia, dove si trova Mont Saint Michel, e da tutta l’Europa cristiana, verso Roma o sul Gargano a Monte Sant’Angelo.
La grotta di San Michele Arcangelo a Sant’Angelo in Grotte risale al 1100, l’interno è suggestivamente caratterizzato dalle fessure dove l’acqua continua a sgorgare dalla sorgente “miracolosa”. La presenza dell’acqua è un vero elemento terapeutico di purificazione, secondo una leggenda locale da questa grotta San Michele Arcangelo, attraverso un passaggio nella roccia, raggiunse il famoso Santuario di Monte Sant’Angelo sul Gargano.

Pettoranello del Molise (IS)

Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo

La Chiesa, posta sul Tratturo Pescasseroli-Candela, venne realizzata a cavallo dei secoli XVIII e XIX per sostituire l’antica Parrocchia Arcipretale, con una spesa di 44.000 ducati. La Chiesa è per dimensioni tra le maggiori della provincia con un volume di 9.000 mc. A croce greca, ha una facciata neoclassica con campanile laterale. L’interno presenta affreschi raffiguranti episodi della vita della Madonna realizzati dal pittore Raffaele Gioia.

Rionero Sannitico (IS)

Chiesa di San Bartolomeo Apostolo

La Chiesa di San Bartolomeo Apostolo è la Chiesa Madre di Rionero Sannitico, situata sul Tratturo Pescasseroli-Candela, anticamente intitolata a Santa Maria Assunta in cielo, (precisamente nel 1656, tempo della peste). La sua forma è a croce latina, con tre navate separate da due fili di colonne. Realizzata nel Seicento in pietra locale conserva al suo interno notevoli opere d’arte di maestranze locali. La sua facciata è decorata dalla presenza sul portale centrale di una statua rappresentante il Santo. Da notare l’elegante campanile con cupola orientaleggiante.

Sepino (CB)

Cappella di San Giuseppe

La Cappella rurale, costruita fuori dal centro urbano nel secolo XVII e ristrutturata agli inizi del ‘900, posta sul Tratturo Pescasseroli-Candela, appartenente alla Parrocchia di Santa Cristina, in pianta è ad un’unica navata, la muratura è in pietra intonacata, la copertura a capanna e manto in coppi di laterizio. All’incrocio delle due falde, su prospetto principale, è presente un campanile a vela in mattoni; il portale è in pietra con architrave lineare, al di sopra, in asse, una finestra circolare con cornice in pietra.