I Tratturi del Molise

I Tratturi e le Vie del Culto

Le Chiese lungo il Tratturo Celano-Foggia

Lucito (CB)

Cappella di San Nicola

La Cappella di S. Nicola sorge in aperta campagna, sul Tratturo Celano-Foggia, a circa cinque chilometri dal centro abitato, presso S. Angelo Altissimo, a 850 metri sul livello del mare. È stata eretta intorno al 1867 per le solerti cure del buon Sacerdote Don Nicola di Carlo, che ottenne l’autorizzazione dal Prefetto della Provincia per la riedificazione della Cappella nel luogo detto “Aia di S. Nicola”, “dove la popolazione di Lucito, memore dei benefici che per l’intercessione del Protettore S. Nicola di Bari giornalmente ottiene, va in ogni occorrenza a sporgere lagrime per ottenere grazie”. In questa Cappella ci si reca l’undici di maggio per prendere le Statue di S. Nicola di Bari e S. Agnese e portarle in paese e la terza domenica di giugno, quando la popolazione, ricondotte in processione le Statue in montagna, vi celebra la festa.

Trivento (CB)

La Cattedrale

È tra le più antiche e importanti Cattedrali della regione, sorta sulla Basilica di San Casto è dedicata ai Santi Nazario, Celso e Vittore, Patroni della Città di Trivento, dista in linea d’aria 5 km dal Tratturo Celano-Foggia. La Cattedrale, di origini romaniche, è stata costruita su un’area considerata sacra per moltissimi secoli. Secondo la tradizione, infatti, sarebbe stata edificata su un sacello dedicato alla dea Diana. Nell’anno 80 avanti Cristo, la famiglia Florio, proprietaria di una fabbrica di anfore a Trivento e di una villa presso il Santuario di Canneto nell’attuale Comune Molisano di Roccavivara, diede ordine a Gnesio, schiavo liberato, di costruire il tempio a Diana e di presiederne al culto. La Cattedrale consacrata nel 1076, ha vissuto una serie di ricostruzioni sovrapposte a causa anche i diversi terremoti che l’hanno danneggiata. L’edificio è lungo 50 metri e largo 25. L’attuale facciata è stata riedificata nel 1905 in stile rinascimentale, anno in cui si sono anche innalzati due enormi pilastri centrali per sostenere la cupola. Un’architrave la divide plasticamente in due parti. La parte inferiore è scandita da sei lesene scanalate, che dalla zoccolatura di base arrivano all’architrave, dove terminano in capitelli corinzi. Al centro si apre il portale, di XIII secolo, costruito in pietra finemente intagliata, dalla struttura molto semplice: è delineato da una cornice, che termina sullo zoccolo della Chiesa; gli stipiti sono ornati da colonnine. Sul portale è visibile un piccolo timpano di forma triangolare. La parte superiore della facciata riprende il tema decorativo e strutturale della parte inferiore, in scala più piccola ma più riccamente decorata. Ugualmente ripartita da sei lesene scanalate, in questa parte della facciata si aprono tre grandi nicchie: nella centrale, delimitata da una balaustra bassa a colonnine, si trova un dipinto che rappresenta il Cristo. Le due nicchie laterali, ad arco a tutto sesto, sono vuote. Al di sopra si trova un frontone, in cui è scolpito uno stemma. Sulla destra guardando la chiesa si trova la torre campanaria, suddivisa in quattro sezioni da cornici. Nella terza sezione partendo dal basso si aprono delle monofore, da cui si vedono le campane; nella stessa sezione si trova l’orologio, incassato nel muro. La sezione più alta è costituita dal simbolico campanile che risale al Seicento. L’interno della Chiesa, in stile barocco, è stato ristrutturato nel XVIII secolo e ulteriori modifiche sono state apportate nel secolo successivo. È divisa in tre navate trasversali per sette longitudinali, con i pilastri che reggono archi a tutto sesto e piccole volte a crociera. Tra il 1981 ed il 1984 si è proceduto alla completa ristrutturazione del presbiterio, all’ampliamento delle navate laterali, alle modifiche degli altari e delle numerose Cappelle. Il presbiterio della Chiesa, ristrutturato nel 1984, ospita l’altare maggiore: in stile barocco (1740), questo è decorato da marmi policromi. Della Cattedrale romanica rimane oggi la splendida cripta, scoperta solo nel 1928 e che rappresenta uno dei primi oratori paleocristiani che ne ricorda l’antico splendore: la cripta, a sala, è dedicata a S. Casto.

Ripabottoni (CB)

Chiesa di Santa Maria Assunta

La Chiesa di Santa Maria Assunta, Chiesa Parrocchiale, è situata al centro del paese di fronte al palazzo baronale, sul Tratturo Celano-Foggia. Monumento di interesse nazionale, tra i migliori esempi dell’architettura barocca nel Molise.
Il progetto dell’artista napoletano Ferdinando Sanfelice, autore di numerosi palazzi e Chiese di Napoli, venne realizzato tra il 1731 ed il 1774.
Nel 1926 è stata dichiarata monumento nazionale soprattutto per i suoi affreschi, opera del pittore molisano Paolo Gamba.
É divisa in tre navate. Presenta la facciata in pietra gravinata, tripartita da paraste e divisa in due piani da una trabeazione. É ricca di pitture ad affresco e su tela del pittore Paolo Gamba.
Lateralmente agli archi della navata centrale si trovano gli affreschi delle allegorie delle Virtù; sulle paraste della navata centrale, della cupola e nelle navate laterali si possono ammirare i medaglioni che raffigurano profeti, sacerdoti e santi. Tra le pitture su tela vi sono: la Madonna del Purgatorio, la Madonna del Rosario e San Rocco, protettore del paese.
Oltre alle tante opere di Paolo Gamba nella Chiesa si conserva anche una pregevole tela del suo maestro, Francesco Solimena, di Scuola napoletana. La tela raffigura San Michele Arcangelo e la caduta di Lucifero, dove sono evidenti i caratteri della pittura caravaggesca.
Sotto l’altare centrale è depositato il corpo del Santo Martire San Crescienzo, che un cliché del Paolo Gamba, racconta chi lo donò al paese:
“Roma ha sofferto ed è stato sepolto nel cimitero di Priscilla con il vaso del suo sangue. Dal 1754 si è scoperto che compro una F. Ioanneantonio Santissima Cardinale Guadagno D.N. Benedetto PPXIV Vicario Generale del regalo è stato inviato Terra banca franco Larinum diocesi. È stato ricevuto con la più grande venerazione il primo di luglio. Caldo nella matrice.
Paolo Gamba uso della città si trova”

Chiesa di Santa Maria del Monte Castello

Circa 5 km da Ripabottoni, sul Tratturo Celano-Foggia, si trova un luogo di culto, pace e serenità. Una storia particolare. Si racconta che negli anni trenta, a seguito a un sogno della pia devota, Incoronata Stelluto da Petrella Tifernina, si iniziò a costruire la Chiesetta in onore della Madonna del Rosario. Una Cappella diventata nel tempo un punto di riferimento per tante famiglie che per tre volte all’anno raggiungono questa zona molto suggestiva, da cui si scorge un panorama su tutto il circondario: la quarta Domenica di maggio, il 13 agosto per gli emigranti e la prima Domenica di settembre.

Chiesa di Santa Maria della Concezione

Situata sul Tratturo Celano-Foggia, chiusa al culto nel 1904 perché pericolante, fu restaurata nel 1910 e riaperta al culto. All’interno contiene tre altari, dedicati all’Immacolata Concezione, all’Assunta ed all’Annunciazione; inoltre contiene medaglioni di Paolo Gamba.

Chiesa di San Michele

Cappella ad una sola nave, a qualche chilometro dal centro abitato, sulla strada che collega alla Consolare Sannitica, situata sul Tratturo Celano-Foggia; edificata nel 1733; era di proprietà della famiglia Francone, poi passata ai Caracciolo e infine ai Cappuccilli.
Sul prospetto è murata una lapide con iscrizione del 1733. Qui il popolo festeggia nei giorni di S. Michele, l’8 maggio e il 29 settembre, dove si tiene pure una piccola fiera. Annesso alla Cappella un piccolo romitorio.

San Giuliano di Puglia (CB)

Abbazia di Sant'Elena

Nel 976 i principi Longobardi Pandolfo e Landolfo fondano in tenimento di San Giuliano di Puglia la badia di Sant’Elena. Attorno alla badia si sviluppa un importante Monastero Benedettino. A testimonianza del glorioso passato c’è ora una piccola Chiesa, costruita nel 1700, attorno alla quale si raccoglie tradizionalmente la popolazione anche dei paesi vicini durante la Festa di Sant’Elena che si svolge il 22 maggio di ogni anno. L’area verde antistante la Chiesetta è stata oggetto di vari interventi di valorizzazione negli anni settanta con l’impianto di alberi, nel 2000 nell’ambito del progetto europeo del Tratturo Celano- Foggia (Sosta Cavalli, Foresteria, area picnic) e più recentemente nell’ambito della ricostruzione della Chiesa (colpita duramente dal sisma del 2002) ristrutturazione, servizi igienico sanitario, impianto luci e colonnine per campeggio. Diploma di fondazione della Badia di Sant’Elena in Pantasia concesso all’Abate Giovanni dai Principi Longobardi Pandolfo e Landolfo nell’anno 976 22 Maggio – Sant’Elena Imperatrice. La Statua della Santa che si trova presso l’Abbazia, in processione va prelevata il 1°Maggio di ogni anno, per poi festeggiare la ricorrenza di Sant’ Elena il 22 Maggio, quando sempre in processione la Santa va riportata nell’Abbazia. La giornata continua con una piccola fiera locale e scampagnata di tutta la popolazione di S.Giuliano e quella dei paesi limitrofi. Immagini storiche A 5 Km dal paese e poco distante da dove ora sorge l’insediamento abitativo temporaneo, troviamo la Cappella di Sant’Elena Imperatrice, madre dell’Imperatore Costantino, costruita con il materiale di spoglio dell’antica badia Benedettina fondata nel 976 da Pandolfo I, duca longobardo, e abbandonata dopo la peste del 1348. A poca distanza dalla stessa corre il Tratturo Celano-Foggia. È intorno a questa badia che sorse l’originario nucleo medievale di San Giuliano. La Festa inizia con una messa in onore della Santa e con un pellegrinaggio dei fedeli alla Statua della Madonna, che è possibile visitare per tutta la giornata.

San Pietro Avellana (IS)

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

È di antichissima fondazione, è la Chiesa Parrocchiale, situata sul Tratturo Celano-Foggia. Si rovinò con il terremoto del 1456 e venne ricostruita, è ad una sola navata lunga m 25, larga m 8 e alta m 9.
Nella cripta si conserva il corpo di San Amico, eremita che visse nell’omonimo eremo posto nel bosco a poca distanza dal paese.
La Chiesa conserva di antico solo il muro settentrionale, in pianta ad aula di forma rettangolare, la muratura è in pietra e mattoni ed è intonacata. Il presbiterio è rialzato rispetto al piano dell’aula così come la copertura a volta a crociera è più alta rispetto a quelle della Chiesa. L’ingresso alla Chiesa è rialzato rispetto al piano stradale si vi si accede da una scala, la facciata principale presenta un portale in pietra sormontato da un timpano triangolare al di sopra del quale, in asse, si apre una finestra circolare, ai lati due finestre rettangolari con architrave ad arco a tutto sesto. La facciata termina con un cornicione in laterizio alla romanella. La copertura è a due falde simmetriche mentre, nella parte presbiteriale è a quattro falde.

Vastogirardi (IS)

Cappella di San Felice

Situata in cima ad un’erta, a non più di un centinaio di metri di distanza dalla Chiesa nuova, la Chiesetta, di minuscole dimensioni, è sempre nel nome di San Felice, posta sul Tratturo Celano-Foggia. Una minuta campanella, due finestrelle laterali, una lapide romana che campeggia in basso a destra del portone d’ingresso, ed un piccolo altare centrale, sulla parete sinistra è il quadro raffigurante il Santo, che leggenda popolare vuole sia stato ritrovato nelle acque del pozzo, oggi inglobato nella striminzita aula di culto. Avendo tentato gli abitanti più volte di portare tale quadro in una delle Chiese di Vastogirardi e non essendovi mai riusciti per impedimenti che si frapponevano sempre a tale intento, decisero allora di costruire nel luogo del rinvenimento un edificio e di intitolarlo a San Felice. Al suo interno è anche custodita una Statua di Sant’Antonio, appartenente probabilmente ad una Chiesa diruta di Villa San Michele, altra frazione di Vastogirardi. L’epigrafe romana attesta invece la presenza sannita nel territorio. Sulla iscrizione si legge infatti: “Marco Papio, figlio di Sesto della tribù Voltinia, Sesto Papio figlio di Nonio, Caio Papio figlio di Sesto, Lucio Papio figlio di Sesto della tribù Voltinia, centurione della terza linea della XXXIII legione, curarono”, in riferimento probabilmente alla costruzione di un edificio pubblico a carattere votivo.

Bagnoli del Trigno (IS)

Chiesa di San Silvestro Papa

La Chiesa di San Silvestro Papa si trova nella parte antica di Bagnoli del Trigno, sul contrafforte roccioso che domina la cosiddetta “Terra di basso”, distante in linea d’aria 2,2 km dal Tratturo Celano-Foggia.
Fu costruita nel XIII-XIV secolo ed è stata più volte danneggiata da terremoti e restaurata.
La sua caratteristica è quella di essere letteralmente incastrata fra due speroni di roccia, che lasciano visibili solo le pareti laterali. Il portale di ingresso si apre infatti sulla parete laterale destra, rivolta verso il centro abitato.
Il campanile, caratteristico per la sua copertura realizzata in maiolica colorata, è costruito sullo sperone che sorge acconto all’abside.
Il portale ha su ognuno dei due lati tre colonnine tonde: su ogni lato la più interna è liscia, quella centrale è decorata con un motivo tortile e quella esterna presenta una decorazione a spina di pesce. Le tre colonnine terminano in alto su un capitello decorato con un volto umano fra motivi floreali.
Sopra il portale, sollevata da un architrave, una lunetta semicircolare riprende all’interno le decorazioni delle colonnine e presenta all’esterno una cornice decorata con una pianta stilizzata che nasce dalla bocca di una testa umana sulla sinistra e termina in un’anfora sulla destra.
L’interno è a tre navate. Sulla parete di fondo c’è la cantoria con l’organo a canne. Sulla parete della navata destra c’è un Crocifisso ligneo che ha la particolarità di avere le braccia snodate, in modo da poterle abbassare lungo i fianchi della statua quando questa veniva usata senza la croce nella processione del Venerdì Santo. Sempre sulla parete della navata di destra, accanto all’ingresso secondario della Chiesa, una lapide ricorda la consacrazione della Chiesa e dell’altare maggiore da parte del Vescovo di Trivento Alfonso Mariconda.

Sant'Elia a Pianisi (CB)

Chiesa di San Pietro Apostolo

La Chiesa di San Pietro Apostolo apparteneva ad un Monastero Benedettino dello stesso Ordine dei Monaci di San Vincenzo al Volturno. È situata ad 1,7 km in linea d’aria dal Tratturo Celano-Foggia. Le prime notizie risalgono all’anno 1153, quando il Papa Anastasio IV fece rientrare la Chiesa tra le dodici badie dell’Arcidiocesi di Benevento. Intorno al XVI secolo fu abbandonata. Pietro Lunel, Vescovo di Gaeta, trovandosi a visitare la zona e si raccomandò che ivi venisse almeno celebrata la Messa Domenicale. Nel 1785 il feudo abbaziale fu gestito dal Vescovo di Capri. Alla morte di quest’ultimo però nessuno se ne prese più cura. Agli inizi del 1900 il complesso fu nuovamente lasciato in uno stato di abbandono e adibita a stalla e fienile.
La Chiesa è stata restaurata alla fine del secolo scorso.
La Chiesa ad un’unica navata, ha muratura in pietra, la facciata è divisa verticalmente in quattro sezioni attraverso una serie di lesene, ciascuna delle quali è caratterizzata da una coppia di archetti uniti da mensoline. La Chiesa non ha un vero campanile, sul muro della facciata principale vi è un piccolo arco in ferro, dal quale pende una piccola campana. Internamente la struttura è totalmente in pietra e presenta un soffitto ligneo a capriate.