I Tratturi del Molise

La Natura

Oasi WWF di Guardiaregia e Campochiaro

L’Oasi WWF Guardiaregia-Campochiaro è riconosciuta come Riserva Regionale e tutela spettacolari paesaggi carsici, come il canyon del torrente Quirino, la cascata di San Nicola, le grotte di Pozzo della Neve e Cul di Bove, che sono fra i più profondi abissi d’Europa. L’Oasi si trova all’interno di una Zona Speciale di Conservazione nei Comuni di Guardiaregia e Campochiaro (CB). È anche una Zona di Protezione Speciale (ZPS). Ampia 3.135 ettari, è una delle Oasi più grandi e selvagge in gestione al WWF.
La Riserva è caratterizzata dalla presenza di tre ambienti naturali: le gole del Torrente Quirino con la cascata di San Nicola, il Monte Mutria e l’area carsica della montagna di Campochiaro.
Le Gole del Torrente Quirino formano una stretta e profonda incisione tra il centro abitato di Guardiaregia e le alture circostanti con una lunghezza di circa 4 km, dagli 800 m s.l.m. fino a circa quota 600 m s.l.m. della Chiesa di Santa Maria ad Nives.
La cascata di San Nicola raggiunge un’altezza totale di circa 100 metri, ha un regime stagionale ed è priva di acqua solo nei mesi estivi di luglio e agosto. Monte Mutria, la massima cima della Riserva (1.823 m s.l.m.), è ricoperto da una fitta faggeta.
Nell’Oasi WWF e Riserva Regionale Guardiaregia-Campochiaro sono presenti due habitat prioritari secondo la Direttiva “Habitat”: le foreste dei valloni del “Tilio-Acerion” delle Gole del Torrente Quirino e le faggete a “Taxus baccata ed Ilex aquifolium” di Monte Mutria e della Montagna di Campochiaro.
Presso le Gole del Quirino è presente il leccio in una delle rare stazioni matesine e il Corbezzolo nell’unico sito segnalato sul versante orientale del Massiccio del Matese.
È presente il lupo insieme alla tipica fauna appenninica: gatto selvatico, tasso, scoiattolo rosso, cinghiale e capriolo. Qui vive un raro endemismo italiano: la Salamandrina dagli occhiali, simbolo della Riserva.
Tra gli uccelli rapaci, si può osservare l’aquila reale, il rarissimo lanario, il falco pecchiaiolo, il nibbio reale. Nell’area protetta, sono inoltre state censite circa 340 specie di farfalle tra notturne e diurne.

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