I Tratturi del Molise

La Natura

Flora e Fauna

Dal punto di vista naturalistico i Tratturi Molisani attraversano molte aree di grande valenza che consentono a chi li percorre di entrare in contatto con gli straordinari paesaggi Molisani, caratterizzati da vasti boschi, ed in particolare faggete, con la tipica flora e fauna appenninica. Solo per citarne una, a poco distanza da un Tratturo di Transumanza, il Pescasseroli-Candela, su un’area vasta 2187 ettari nel Parco del Matese, si trova l’Oasi di Guardiaregia (CB), gestita dal WWF, dove diverse specie hanno trovato il loro rifugio ed il loro habitat. Per le altre aree naturali protette della Regione Molise si rimanda al paragrafo successivo.
I Tratturi Molisani attraversano anche alcuni Siti di Importanza Comunitaria (SIC), aree che fanno parte della Rete Natura 2000, godendo di protezione particolare a livello europeo, in quanto scelte per il loro contributo significativo al mantenimento della biodiversità della regione in cui si trovano.
La vegetazione appenninica cambia secondo l’altitudine.
Tra i 500 e i 1000 metri troviamo molti boschi di querce e castagni. Sopra i 1000 metri ci sono faggi, abeti e pini. Al di sopra dei 1800 metri incontriamo soprattutto prati.
Nel bosco vivono molti animali selvatici: lupi, tassi, donnole, volpi, marmotte. Nelle zone più elevate ci sono: orsi, daini, camosci. Numerosi sono anche gli uccelli rapaci come l’aquila reale, il falco ed il gufo.
Il Wwf per tutelare la biodiversità del nostro Paese, sta attivamente cercando l’alleanza con chi vive e lavora sul territorio rurale, la cui importanza per la sopravvivenza di tantissime specie sia domestiche che selvatiche è enorme, certo che agricoltori e allevatori possano essere custodi del territorio e dei suoi valori quando svolgono le proprie attività con metodi tradizionali e non impattanti.
Le fioriture presenti sui Tratturi sono le tipiche fioriture appenniniche, contaminate nei secoli, quando la Transumanza attraversava le autostrade verdi. Milioni di pecore e vacche che dall’Abruzzo e dal Molise percorrevano, brucavano e davano vita ai Tratturi. Nel loro attraversare gli Appennini hanno “contaminato” anche la flora del territorio, spostando e arricchendo i fiori e le piante, mangiando e defecando lungo i pascoli.
Ci sono poi tante piante e fiori commestibili come il tarassaco, la cicoria, il crespigno e la borragine. Nei punti più alti si riesce a trovare anche l’orapo (spinacio selvatico).
Una miriade di piante e fiori decora i nostri paesaggi e i pascoli di montagna.
La Transumanza che vedeva gli animali percorrere le vie erbose due volte l’anno, non si è più svolta, se non per specifiche occasioni. Così anche la flora sui Tratturi è cambiata. La vegetazione era prevalentemente fatta da erba e sui lati del Tratturo c’erano le siepi, formate da pruno selvatico, rosa canina, biancospino, ginestre e rovi.
Oggi invece questo tipo di vegetazione arbustiva ha invaso anche la parte centrale dei Tratturi, arrivando in alcuni punti ad ostruire il passaggio e formare dei boschi.
C’è comunque il lato bello di questo cambiamento: biancospino, ginestre, pruno, ginepro e rovi regalano bellissime fioriture e buonissimi frutti come le bacche di pruno, di rosa canina o le more ottimi per confetture e liquori.
I tracciati che non sono stati coltivati da millenni ospitano una flora particolare, dalle orchidee selvatiche ai funghi “cardarelli”, dalla “berretta di prete”, i cui frutti venivano usati dai pastori contro le pulci, alla rosa canina, dalle erbe aromatiche ai giunchi, utilizzati per realizzare le fascere per formaggio e ricotta.
Gli esperti sostengono che le erbe dentro o che nascono ai fianchi del Tratturo siano identiche dall’Aquila a Foggia, a Pescasseroli a Candela, da Castel di Sangro a Lucera, perché, hanno spiegato, i pollini delle erbe venivano trasportati dalla lana delle pecore.
La grande biodiversità di fioriture che offrono i Tratturi arricchisce di proprietà i formaggi Molisani, conferendo loro un sapore tipico e particolare.

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